UKRAINA: Soldi e potere
- Posted by Matteo Giacomini
- On 04/03/2022
Prima del conflitto il leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha dovuto gestire un paese impoverito e squassato dalle rivalità fra i padroni dell’economia, quasi tutti provenienti dal Donbas, molti in ambigui rapporti con Mosca.
A guerra finita, se sarà al potere, non potrà ignorarne l’influenza, sempre che questi territori restino in Ukraina.
1. L’invasione russa dell’Ucraina rischia di cambiare il mondo, di certo cambierà l’Europa. Figuriamoci quindi che cosa potrà fare all’Ucraina stessa, con gli scenari radicali che predispone. Che possono essere essenzialmente i seguenti. Una sconfitta russa, con l’Ucraina intenta a guarire le ferite e riparare i danni ma rampante e orgogliosa, forse nella Ue e nella Nato, membro a pieno titolo dell’Occidente che a quel punto, assai più che alla fine della guerra fredda, avrebbe vinto la sua battaglia epocale. Oppure una sconfitta dell’Ucraina. Parziale, con l’erosione ulteriore del suo territorio che, con il Donbas delle repubbliche filorusse, andrebbe a costituire uno Stato vassallo della Russia, mentre la parte occidentale del paese rimarrebbe autonoma e indipendente, sebbene indebolita e mortificata. O totale, con il paese spezzettato e, nella parte «autonoma», retto da un governo rigorosamente allineato a Mosca. Passando ovviamente per tutte le sfumature e le vie di mezzo, per esempio una lunga lotta partigiana contro l’occupazione.
In tutte le ipotesi, tranne che nel caso di una sconfitta totale ucraina e magari di una sua eliminazione fisica, è chiaro che il presidente Volodymyr Zelens’kyj giocherebbe un ruolo fondamentale. Le azioni concrete e la capacità di leadership, nel momento più drammatico della storia recente dell’Ucraina, lo hanno accreditato presso il suo popolo. E la mitopoiesi mediatica (Zelens’kyj come Allende, per fare un solo esempio) di un Occidente che non ha esitato a schierarsi con il paese aggredito lo ha reso un personaggio noto e ammirato dal mondo.
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